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martedì 19 giugno 2018

P.Ottavio ci racconta la tragedia del vulcano "Fuego"

Guatemala é un paese vulnerabile, soggetto alla forza distruttrice dei fenomeni naturali come terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche.
Il 3 giugno scorso si é scatenata la furia del vulcano "Fuego", che ha seminato morte e distruzione in mezzo a scenari apocalittici. Alcuni dati sulla tragedia: tre villaggi completamente sommersi dal materiale piroclastico e dalla cenere; 120 morti e molti feriti dalle ustioni; 197 dispersi, cioé morti e sepolti dal materiale vulcanico...(Ieri, 17 giugno, le autoritá hanno dichiarato definitivamente conclusa la loro ricerca perché la zona é disabitata e ad alto rischio); 4175 persone albergate in scuole, saloni e chiese (hanno perso tutto); 12500 persone evacuate; ingenti distruzioni di raccolti e piantagioni di caffé. I vulcanologi affermano che é stata la peggiore eruzione degli ultimi 44 anni.
Come sempre in queste emergenze la risposta solidaria della gente é stata commovente.Da ogni parte del Guatemala e dai paesi vicini sono stati consegnati in modo traboccante viveri, vestiti, medicine e prestati aiuti da parte di molti volontari accorsi con spirito di encomiabile altruismo. La nostra parrocchia di San Martin de Porres ha consegnato alla Caritas di Escuintla 7 camion carichi degli aiuti pronti e generosi della gente (vedi documentazione fotografica...).
Dopo la risposta immediata di generositá si tratta ora di non lasciare sole le persone che soffrono le conseguenze della distruzione del vulcano: le piú di 4 mila albergate e le 12500 evacuate. Chiaro che le autoritá locali e le istituzioni internazionali sono principalmente chiamate in causa. Ma c'é bisogno ancora della vicinanza solidale di persone e associazioni civili per accompagnare la rinascita dei fratelli provati dalla tragedia.
Invito caldamente gli amici italiani a unirsi alla campagna di solidarietá e raccolta di fondi che l'Associazione "Amici del Guatemala" promuove per questa nobile causa. Grazie di cuore, giá da ora, per la vostra risaputa generositá.

Padre Octavio.


Chiunque volesse dare una mano, può fare una donazione tramite il nostro sito http://www.amiciguatemala.org/  con PayPal o Carta di credito utilizzando la causale ERUZIONE FUEGO, oppure fare un bonifico bancario alla nostra associazione all'IBAN IT24X0501802800000011076130 o usare un bollettino postale intestato ad Associazione Amici del Guatemala ONLUS (N°12582540) con la medesima causale.









domenica 17 giugno 2018

Raccolta straordinaria per le popolazioni colpite dal Vulcano Fuego in Guatemala


Lo scorso 3 giugno il Guatemala è stato colpito da una devastante eruzione del vulcano Fuego, situato confini dei dipartimenti di Chimaltenango, Escuintla e Sacatepéquez, a circa 16 Km a ovest di Antigua e a circa 30 km dalla capitale. Dalla bocca del vulcano si sono innalzate colonne di materiali piroclastici e ceneri, che hanno ricoperto molti villaggi, con un processo simile a quello che distrusse Pompei nel 76 d.C. Il bilancio stilato dalle autorità è drammatico: almeno 100 morti, anche se non ci sono certezze al riguardo viste le difficoltà di recuperare i corpi sotto le tonnellate di materiale eruttato, migliaia di persone in fuga attualmente ospitate in alloggi di fortuna, comprese le chiese.

La nostra associazione non può certo restare indifferente in una tragedia di queste proporzioni, per cui abbiamo deciso di attivare una campagna di finanziamento per sostenere le attività di soccorso alle popolazioni colpite, organizzate e gestite dal vicariato del Petèn.

Chiunque volesse dare una mano, può fare una donazione tramite il nostro blog http://www.amiciguatemala.org/ utilizzando la causale ERUZIONE FUEGO, oppure fare un bonifico bancario alla nostra associazione all'IBAN IT24X0501802800000011076130 o usare un bollettino postale intestato ad Associazione Amici del Guatemala ONLUS (N°12582540) con la medesima causale.

Grazie a tutti.

domenica 3 giugno 2018

INCONTRO CON MARIO vescovo


Il 2 giugno abbiamo incontrato mons. Mario Fiandri.

Innanzi tutto alla trepida domanda se fosse rimasto nel Petén come vescovo, ci ha rincuorato dicendo che sarà quasi impossibile spostarlo, in quanto essendo straniero non cittadinato in Guate, non potrebbe fare il Vescovo, ma siccome il Petén è un «Vicariato», la condizione non è strettamente richiesta.

Ci ha esposto la situazione generale del Petén, perché desiderava spiegarci le difficoltà in cui vengono a trovarsi tutti gli agenti di pastorale: dal Vescovo fino all’ultimo dei catechisti.
Si è allargata la violenza e una recrudescenza dell’ingiustizia sociale. Villaggi, gruppi di persone e comunità a vario titolo, vengono continuamente sloggiati dalle zone di abitazione per ragioni di salvaguardia del territorio e di zone protette e inabitabili. Si prospetta alle comunità altri territori dove alloggiare, ma sono false promesse. Comunità tornate nel loro luogo lo ritrovano occupato da Compagnie, Agenzie già impegnate nella trasformazione economica del posto. Da qui scontri e lotte. La Chiesa è in appoggio di queste comunità e contro le ingiustizie, ma poco riesce a fare e comincia a tornare sotto intimidazioni.
 
La scuola S.Martin de’ Porres che aiutiamo finanziariamente, gode, dice mons. Mario, di buona salute: per impegno, professionalità, formazione e preparazione didattica. Ora ha due settori: le medie e le superiori. Infatti il M. della P.I. guatemalteco ha cambiato i parametri scolastici del “baccalaureato” (sarebbe equivalente alle nostre superiori) per cui la scuola ha dovuto adeguarsi portando le superiori a 2 anni (anziché 3) affinché i ragazzi potessero andare all’Università un anno prima.
Il problema che arrivano impreparatissimi all’Università prima… e ora con un anno meno di formazione ancora peggio... se non si era capito in anticipo, sembra finalmente che al M.P.I. se ne siano resi conto e forse ritorneranno indietro…
Comunque, nel moto continuo dei ministeri pubblici, la nostra scuola è un punto di riferimento sicuro di buona preparazione, al punto che le iscrizioni non sono aumentate perché “troppo impegnativa”. Ma il Vescovo conta sulla qualità, e crede che premierà la scelta. Come esempio portava che il responsabile della pubblica istruzione del Petén ha iscritto suo figlio alla nostra scuola: “perché voleva che studiasse».
Il colloquio si allarga a come esser presenti nella parrocchia di Dolores a sostegno dei nostri progetti. Non mancano le difficoltà in ragione della distanza e di un mediatore locale, tuttavia ci sono le condizioni ragionevoli perché tutto possa mettersi sul verso giusto, grazie alla validità di alcuni collaboratori in primis l’economa del vicariato e poi di alcune persone ben preparate.
Comunque conclude il Vescovo possiamo contare sulla collaborazione e sull’attenzione che l’amministrazione del Vicariato dedica al nostro impegno di solidarietà.