DOLORES maggio 2006
DALLA TERRA NASCE UN SEME DI SPERANZA
Dall’inizio del lavoro missionario a Dolores siamo stati sensibili alla triste situazione della maggioranza dei contadini, privati della terra ed esclusi dai benefici minimi di sviluppo. Il Vicariato Apostolico si fa carico di questa dura realtà e accompagna gli sforzi e le iniziative che cercano di migliorare la loro situazione. Nella pastorale della terra lavoriamo a due livelli: appoggiare le lotte legali perché i contadini possano ottenere la proprietà di un terreno; aiutarli nell’utilizzo migliore della stessa terra per uscire dalla scandalosa povertà. Attualmente nel Petén volge a termine un progetto di legalizzazione e regolarizzazione della terra, promosso dallo Stato e dettato dagli accordi di pace del 1996. Al Vicariato è stata chiesta la collaborazione e negli ultimi anni abbiamo lavorato alacremente per aiutare la causa dei nostri contadini.
Di questo vi parliamo nella breve intervista fatta a Eusebio, uno dei due procuratori giuridici agrari della parrocchia. In altra occasione vi parleremo del lavoro che stiamo portando avanti nel campo della promozione agricola.
- Com’è la situazione della terra nel Petén?
“La
maggioranza de contadini non ha un pezzo di terra per coltivare, quindi
per vivere. Soprattutto nel Petén la situazione è critica, con molti
conflitti originati dalla poca chiarezza circa i limiti delle proprietà,
gli abusi dei latifondisti e la corruzione generalizzata.
Bisogna
dire che si sta finalizzando un processo di legalizzazione e
regolarizzazione promosso dal Catasto Nazionale con l’appoggio di ONG
internazionali. Grazie a questo progetto un buon numero di contadini ha
ottenuto la certezza giuridica del suo terreno.
Purtroppo
la mancanza di preparazione agricola, assistenza tecnica e aiuti
creditizi sta spingendo molti di questi a cercare la facile soluzione
della vendita della stessa proprietà. I soldi finiscono presto, i
contadini si ritrovano al punto di partenza (senza terra), mentre
aumenta il fenomeno dell’accaparramento della stessa da parte dei
ricchi”.
- Perché la Chiesa del Petén ha deciso di appoggiare i contadini nella lotta per la sicurezza della terra?
“Per
sostenere la speranza di tanta gente povera che aspira a una vita
dignitosa, per mettere in pratica il vangelo della giustizia e della
solidarietà.
La
sicurezza della terra è un passo importante, ma non basta. Per i
problemi che ho detto prima dobbiamo aiutare gli stessi contadini a
valorizzare la terra in vista di uno sviluppo economico e sociale, a
sfruttarla nel modo migliore, invece di venderla al primo acquirente”.
- Che lavoro specifico il Vicariato Apostolico ha portato avanti nel campo della legalizzazione e regolarizzazione della terra?
“Il
gruppo di 16 procuratori giuridici scelti dalle varie parrocchie –tutti
rigorosamente contadini!- ha ricevuto prima una seria preparazione, nel
campo soprattutto delle leggi agrarie. Poi è iniziato il lavoro vero e
proprio, accompagnando i contadini nelle varie fasi del processo con
l’appoggio diretto di noi procuratori e dell’avvocato del Vicariato,
aiutato da efficienti collaboratori. Insieme al lavoro tecnico abbiamo
visitato a più riprese i vari gruppi per informare e creare coscienza, e
realizzato corsi di formazione su temi e problemi relazionati allo
stesso processo”.
- Che risultati avete ottenuto? Quali i problemi incontrati?
“La
cosa più importante: i contadini che hanno chiesto il nostro servizio
hanno ottenuto il titolo di proprietà della terra. Inoltre abbiamo
riscontrato fiducia e apertura da parte loro per la credibilità di cui
gode la Chiesa in Guatemala.
Abbiamo
incontrato molti problemi per lo smarrimento di documenti, la lentezza
della burocrazia, casi di corruzione e poca volontà politica da parte
delle istituzioni”.
- Come valuti l’esperienza di procuratore giuridico agrario, accompagnando in questi anni i contadini di Dolores e lavorando nella pastorale del Vicariato Apostolico del Petén?
“Una
esperienza senz’altro positiva. Mi sono sentito bene per la
partecipazione sociale, per le conoscenze che hanno accresciuto la mia
formazione personale. Ho dedicato molto tempo al lavoro richiesto dal
progetto, meno tempo al lavoro nel mio terreno. Ho avuto paura dopo
l’uccisione di un nostro compagno e le minacce fatte ad altri
procuratori giuridici agrari. Ho avuto un serio incidente con la moto
andando da un ufficio all’altro. Ma mi sento pienamente soddisfatto,
contento di aver speso tempo ed energie per migliorare la situazione dei
nostri contadini”.
Grazie per il lavoro che hai svolto in questi anni e per la disponibilità a raccontarci questa bella esperienza.
Intervista a cura di Padre Ottavio.
Dolores, 20 maggio 2006.
DOLORES maggio 2006DALLA TERRA NASCE UN SEME DI SPERANZA
Dall’inizio del lavoro missionario a Dolores siamo stati sensibili alla triste situazione della maggioranza dei contadini, privati della terra ed esclusi dai benefici minimi di sviluppo. Il Vicariato Apostolico si fa carico di questa dura realtà e accompagna gli sforzi e le iniziative che cercano di migliorare la loro situazione. Nella pastorale della terra lavoriamo a due livelli: appoggiare le lotte legali perché i contadini possano ottenere la proprietà di un terreno; aiutarli nell’utilizzo migliore della stessa terra per uscire dalla scandalosa povertà. Attualmente nel Petén volge a termine un progetto di legalizzazione e regolarizzazione della terra, promosso dallo Stato e dettato dagli accordi di pace del 1996. Al Vicariato è stata chiesta la collaborazione e negli ultimi anni abbiamo lavorato alacremente per aiutare la causa dei nostri contadini.
Di questo vi parliamo nella breve intervista fatta a Eusebio, uno dei due procuratori giuridici agrari della parrocchia. In altra occasione vi parleremo del lavoro che stiamo portando avanti nel campo della promozione agricola.
- Com’è la situazione della terra nel Petén?
“La
maggioranza de contadini non ha un pezzo di terra per coltivare, quindi
per vivere. Soprattutto nel Petén la situazione è critica, con molti
conflitti originati dalla poca chiarezza circa i limiti delle proprietà,
gli abusi dei latifondisti e la corruzione generalizzata.
Bisogna
dire che si sta finalizzando un processo di legalizzazione e
regolarizzazione promosso dal Catasto Nazionale con l’appoggio di ONG
internazionali. Grazie a questo progetto un buon numero di contadini ha
ottenuto la certezza giuridica del suo terreno.
Purtroppo
la mancanza di preparazione agricola, assistenza tecnica e aiuti
creditizi sta spingendo molti di questi a cercare la facile soluzione
della vendita della stessa proprietà. I soldi finiscono presto, i
contadini si ritrovano al punto di partenza (senza terra), mentre
aumenta il fenomeno dell’accaparramento della stessa da parte dei
ricchi”.
- Perché la Chiesa del Petén ha deciso di appoggiare i contadini nella lotta per la sicurezza della terra?
“Per
sostenere la speranza di tanta gente povera che aspira a una vita
dignitosa, per mettere in pratica il vangelo della giustizia e della
solidarietà.
La
sicurezza della terra è un passo importante, ma non basta. Per i
problemi che ho detto prima dobbiamo aiutare gli stessi contadini a
valorizzare la terra in vista di uno sviluppo economico e sociale, a
sfruttarla nel modo migliore, invece di venderla al primo acquirente”.
- Che lavoro specifico il Vicariato Apostolico ha portato avanti nel campo della legalizzazione e regolarizzazione della terra?
“Il
gruppo di 16 procuratori giuridici scelti dalle varie parrocchie –tutti
rigorosamente contadini!- ha ricevuto prima una seria preparazione, nel
campo soprattutto delle leggi agrarie. Poi è iniziato il lavoro vero e
proprio, accompagnando i contadini nelle varie fasi del processo con
l’appoggio diretto di noi procuratori e dell’avvocato del Vicariato,
aiutato da efficienti collaboratori. Insieme al lavoro tecnico abbiamo
visitato a più riprese i vari gruppi per informare e creare coscienza, e
realizzato corsi di formazione su temi e problemi relazionati allo
stesso processo”.
- Che risultati avete ottenuto? Quali i problemi incontrati?
“La
cosa più importante: i contadini che hanno chiesto il nostro servizio
hanno ottenuto il titolo di proprietà della terra. Inoltre abbiamo
riscontrato fiducia e apertura da parte loro per la credibilità di cui
gode la Chiesa in Guatemala.
Abbiamo
incontrato molti problemi per lo smarrimento di documenti, la lentezza
della burocrazia, casi di corruzione e poca volontà politica da parte
delle istituzioni”.
- Come valuti l’esperienza di procuratore giuridico agrario, accompagnando in questi anni i contadini di Dolores e lavorando nella pastorale del Vicariato Apostolico del Petén?
“Una
esperienza senz’altro positiva. Mi sono sentito bene per la
partecipazione sociale, per le conoscenze che hanno accresciuto la mia
formazione personale. Ho dedicato molto tempo al lavoro richiesto dal
progetto, meno tempo al lavoro nel mio terreno. Ho avuto paura dopo
l’uccisione di un nostro compagno e le minacce fatte ad altri
procuratori giuridici agrari. Ho avuto un serio incidente con la moto
andando da un ufficio all’altro. Ma mi sento pienamente soddisfatto,
contento di aver speso tempo ed energie per migliorare la situazione dei
nostri contadini”.
Grazie per il lavoro che hai svolto in questi anni e per la disponibilità a raccontarci questa bella esperienza.
Intervista a cura di Padre Ottavio.
Dolores, 20 maggio 2006.