Inizia oggi il processo contro il dittatore Rios Montt. 30 anni di lotta per la giustizia conducono ad un processo storico.
Washington,
D.C. 31 gennaio 2013 – Il Guatemala ha compiuto un passo avanti per la
giustizia oggi con la storica apertura del processo di Efraín Ríos
Montt, ex dittatore militare, per genocidio e crimini contro l’umanità.
Ríos Montt, insieme al suo capo dell'intelligence dell’Esercito José
Mauricio Rodríguez Sánchez, è accusato di aver ordinato e controllato
una campagna contro insurrezionale sanguinosa durante il suo regime del
1982-83, che ha cercato di cancellare la guerriglia e chiunque che la
sostenesse. L’incriminazione accusa i due generali in pensione della
responsabilità di quindici massacri nella regione di Ixil della regione
del Quiché, Nord Ovest del paese, causando la morte di 1.771 uomini
disarmati, donne e bambini.
I procedimenti cominceranno con una
revisione delle prove da parte del giudice Miguel Ángel Gálvez. L'accusa
progetta di proporre 142 testimoni, tra loro, parenti di vittime e
superstiti dei massacri, e 64 esperti, incluso analisti militari,
scienziati forensi, antropologi, studiosi, investigatori e psicologi.
I
documenti includeranno record militari, piani di campagne contro
insurrezionali, rapporti di campo spediti dalle zone di combattimento
all’Alto Comando, e le scoperte della Commissione per il Chiarimento
Storico, appoggiata dall’ ONU, che nel 1999 stabilì che 200.000 civili
morirono o scomparvero nel conflitto di 36 anni. La Commissione per la
verità accertò anche che l’esercito guatemalteco, la Polizia, e forze
paramilitari erano responsabili per 93% delle violazioni dei diritti
umani commessi durante la guerra.
Ríos Montt fu accusato di genocidio
nel gennaio 2012, ma un gran numero di appelli, richieste di amnistia,
ed altre tattiche di dilazione presentate dalla difesa, hanno impedito
al caso di avanzare. Quando il giudice Gálvez decise lunedì che il
processo dovesse cominciare, ha respinto 13 appelli che ancora erano
pendenti. Francisco Palomo, uno degli avvocati di difesa di Ríos Montt,
ha detto ieri ai giornalisti che la squadra legale ora sta preparando
appello alla decisione del giudice di iniziare il processo, che lui ha
chiamato un “linciaggio politico”. “Non c'è nessun documento o
testimonianza che possono provare che il mio cliente partecipò ai
crimini dei quali è accusato dal Tribunale,” dichiarò Palomo. Palomo
sostenne che i motivi del tribunale in questo caso scaturirebbero dal
fatto che è “pieno di ex-guerriglieri”, un implicito riferimento
all'Avvocato Generale, Claudia Paz y Paz, i cui membri di famiglia sono
stati citati dai militari per essere stati membri dell'insurrezione.
La
difesa sembra stia contando sulla sua abilità di disgiungere il ruolo
di Ríos Montt come il primo capo di stato dai crimini contro i diritti
umani commessi dai suoi soldati che operano sul campo. La tattica ignora
la severa gerarchia militare che ha operato durante il conflitto
armato, con ordini che partivano dal comandante supremo in giù ai propri
ufficiali nelle zone militari, che a turno spedivano la loro relazione
dopo le azioni militari di nuovo lungo la catena di comando. Uno dei
punti chiave delle prove che saranno presentate dall'accusa è una serie
di documenti collegati all’Operazione Sofia, un violento colpo alle
forze contro insurrezionali nella regione Ixil nel luglio ed agosto
1982. I documenti dell’Operazione Sofia, ottenuti dal National Security
Archive da una fonte riservata nel 2009 e successivamente autenticati e
affidati agli avvocati nei casi di genocidio, dimostrano il livello al
quale l’Alto Comando guatemalteco era consapevole delle tattiche brutali
usate da truppe che facevano incursioni nei villaggi maya in cerca del
nemico. I rapporti contengono numerosi riferimenti all'assassinio di
cittadini disarmati, distruzione di villaggi, macellazione di animali,
raccolti e campi bruciati e bombardamento indiscriminato di rifugiati
che scappavano dalla violenza.
Superstiti delle operazioni di “terra
bruciata” lottano per riconoscimento e la giustizia da trenta anni, con
assistenza costante del Centro per Diritti umani Azione Legale (Centro
de Acción Legal para los Derechos Humanos—CALDH), l'Associazione per la
Giustizia e Riconciliazione (Asociación de Justicia y
Reconciliación—AJR), e le altre organizzazioni locali ed internazionali.
Il compito della National Security Archive cominciò nel 1994, mentre
erano in preparazione le negoziazioni di pace, quando l’Archive ha
lanciato un progetto di documentazione per ottenere documenti americani
declassificati, che avrebbero messo in evidenza informazioni nuove sulla
storia ignota del conflitto guatemalteco, i meccanismi di repressione
statale ed il ruolo degli Stati Uniti nell'appoggiare la campagna contro
insurrezionale dell'esercito. Dopo la firma dell'accordo di pace del
1996, la Commissione per il Chiarimento Storico - utilizzando documenti
americani e guatemaltechi così come migliaia di testimonianze, i
risultati delle esumazioni, e rapporti sui diritti umani – ha aperto la
porta ad un’azione legale internazionale nel 1999, dichiarando che “atti
di genocidio” erano stati commessi in zone maya del paese durante il
1981 e il 1982, compreso il Triangolo Ixil. La conclusione ha convinto
l’attivista maya premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù, a presentare
il caso di genocidio presso la Corte Nazionale della Spagna che
l’Archivio ha appoggiato con testimonianze competenti e documenti. Di
quel caso - e la partecipazione dell’Archivio – ne è stata fatta la
cronaca in un film documentario prodotto nel 2011, “Granito, come
inchiodare un dittatore”. Per vedere il film in streaming sul sito Web
del programma cinematografico e documentario P.O.V. (fino all’11
febbraio, cliccare qui.).
Oggi,
l'accusa nazionale di genocidio cercherà di includere i testimoni,
esperti e documenti prodotti durante il processo spagnolo, fra le
testimonianza proporrà il giudice Gálvez. Una volta la corte prenda una
decisione sull'ammissibilità della prova – che potrebbe prendere giorni o
molte settimane - il procedimento che si apre questa mattina si
concluderà e la fase dibattimentale orale comincerà di fronte a tre
giudici. La National Securty Archive sarà là, osservando - o
partecipando.
Nota: La Plaza Pública del website delle notizie
guatemalteca sta inviando aggiornamenti dal vivo del procedimento legale
via Twitter. Per seguirlo: https://twitter.com/PzPenVivo
Kate Doyle, National Security Archive
30/01/2013