Lo Stato del Guatemala, coll’anno 2015, ha provveduto a un aggiornamento
del programma educativo e a una riformulazione legislativa scolastica per tutti
i gradi e gli ordini delle scuole. In conseguenza di ciò come Responsabile
della scuola S.Martin de’ Porres di Dolores, mi sono preoccupato di adeguare
l'istruzione e il corpo insegnanti alle nuove norme, e rinnovare programmi
della scuola, affinché possa ripartire con impegno e con tutto l’aggiornamento
possibile.
Così dal 5 al 16 gennaio del 2015 -con due settimane di riunioni, incontri,
scambi di idee, temi educativi, conferenze, discussioni, preparazione di
programmi e regolamenti...- è iniziato l'anno scolastico del “Colegio (=
Scuola) San Martín de Porres” del paese di Dolores, nel Petén, la regione piú
grande di tutto il Guatemala (di fatto Petén occupa niente meno che la terza
parte del Guatemala). Dico “è iniziato l'anno scolastico” perché con le
riunioni dei professori e con ciò che si è condiviso con loro, in quei giorni abbiamo
voluto mettere le basi di una rinnovata conduzione della Scuola.
E lo si è fatto con una consapevolezza e un impegno notevole.
Ai professori, un po’ preoccupati delle nuove disposizioni e per il futuro
della Scuola, ho detto in modo chiaro e senza ambiguità: «Finché ci saranno
ragazzi poveri, soprattutto ragazzi dei villaggi,
che hanno voglia di studiare e hanno bisogno della Scuola, la Scuola ci sarà, perché questa Scuola è stata fondata per i poveri, e noi -come persone e come Chiesa- ci dobbiamo preoccupare dei poveri.
che hanno voglia di studiare e hanno bisogno della Scuola, la Scuola ci sarà, perché questa Scuola è stata fondata per i poveri, e noi -come persone e come Chiesa- ci dobbiamo preoccupare dei poveri.
La mia idea è la stessa idea di
Madre Teresa di Calcutta che, negli anni '80, diceva: “Non chiudete le
scuole... ma riempitele di poveri, perché la scuola è il mezzo più efficace e
più sicuro per fare uscire i poveri dalla povertà e dall'emarginazione sociale,
e ridare loro dignità e speranza e un futuro possibile”. È la stessa idea di
Don Bosco (il santo dei giovani e il santo dell'educazione) che diceva: “Dalla
buona educazione dei giovani dipende la felicità delle nazioni”. È la stessa
idea di Nelson Mandela che diceva: “L’istruzione e la formazione sono le armi
più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo”».
Il 19 gennaio poi, con la piena partecipazione di professori, alunni e genitori,
con l'inno nazionale, con un momento di preghiera, con la prolusione iniziale e
con un momento di festa e di condivisione, alla fine, c'è stata l'inaugurazione
ufficiale dell'anno scolastico.
Il punto forte dell’inaugurazione è stata la prolusione iniziale dal titolo:
«Con l'educazione tutto è possibile», basata sull'esperienza di Marcos Andrés
Antil, un giovane guatemalteco (38 anni), indigeno della etnia maya q'anjob'al,
personaggio dell'anno nel 2014, perché fondatore dell'azienda di sviluppo e
marketing digitale Xumak, che presta servizio in 25 paesi (fra i suoi clienti
anche la Nissan e la Johnson & Johnson) nata da una semplice idea di creare
stimolo e motivazione, responsabilità e speranza per quei ragazzi (e per i loro
genitori) della sua scuola originaria.
Medesimo concetto abbiamo voluto passare ai nostri allievi all'inizio del
nuovo anno scolastico.
Il 20 febbraio, infine, si è tenuta la prima riunione dei genitori, coscienti
dell’importanza dell’«alleanza educativa» tra scuola e famiglia, e coscienti
che famiglia e scuola devono dialogare e agire in sinergia, riunione che sarà
bimestrale in coincidenza con la chiusura del bimestre e con la consegna dei
voti, e avrà come tema la presentazione degli obiettivi e delle mete che la
scuola si propone e con la presentazione del Regolamento dei genitori e degli
alunni.
In questo momento la Scuola conta 33 alunni di quarto, 21 alunni di quinto,
e 26 alunni di sesto, In Guatemala la scuola superiore sono 3 anni (equivalenti
ai nostri ultimi tre anni).
Per finire, vorrei esprimere ancora tre cose:
1. Un ringraziamento sincero alla Onlus “Amici del Guatemala” che ha costruito
e dato vita a questa Scuola “San Martín de Porres” di Dolores, e che assieme
alla Provincia Domenicana la sostiene investendo fatica, lavoro e denaro, con
l'appoggio e la solidarietà di tante persone di buona volontà, come l’Assoc.
“Passi per il mondo”.
2. Un ringraziamento all’Ordine dei Domenicani, qui rappresentato dalla
presenza e la dedizione del Padre Giorgio Pittalis e del Padre Ottavio Sassu,
che hanno creduto nell'educazione e nello sviluppo e la dignità delle persone e
dei popoli per mezzo dell'educazione, e –per questo- hanno iniziato questa
bella realtà educativa.
3. Un’assicurazione precisa e decisa: il “Colegio (= Scuola) San Martín de
Porres” di Dolores – che è nato per il ceto più povero e meno abbiente – sarà
sempre dei ragazzi poveri e al servizio dei ragazzi poveri, soprattutto degli
indigeni poveri dei villaggi e di coloro che non hanno nessuna possibilità di
studiare e nessuna speranza di uscire dall'ignoranza, dall'emarginazione e dal
disprezzo sociale, affinché possano diventare soggetti di diritti e di dignità,
e agenti di trasformazione sociale per costruire una società più umana, più
giusta e più felice.
Concludo: il “Colegio (= Scuola) San Martín de Porres” di Dolores è un
tesoro, è un bene prezioso, è una ricchezza umana e sociale di immenso
valore...
Non lasciateci soli... abbiamo bisogno di voi, del vostro appoggio e del
vostro aiuto.
A nome mio personale, a nome dei professori, a nome dei genitori e di tutti
gli alunni: GRAZIE!
Un abbraccio grande.
+ Mario Fiandri, Vescovo.